l progetto riguarda la ristrutturazione dell’edificio ospedaliero esistente, il suo ampliamento, la realizzazione di un nuovo eliporto attrezzato per i voli notturni, di una nuova centrale dei gas, la riorganizzazione del verde e dei posteggi grazie a un nuovo parcheggio multipiano.
La volontà di collegare dal punto di vista funzionale due strutture – l’edificio ospedaliero e l’edificio distrettuale – ha concretizzato l’iniziale obiettivo strategico di creare nell’area ospedaliera preesistente una “cittadella” della sanità di valle.
La realizzazione del nuovo corpo di fabbrica nell’edificio ospedaliero ha dotato l’ospedale di una piastra dei servizi di diagnosi e cura, concentrando il laboratorio analisi, il servizio dialisi, il blocco operatorio e il blocco travaglio-parto.
Flessibilità strutturale ed organizzativa sono state alla base delle scelte progettuali, in quanto considerate prioritarie e necessarie in una realtà di dimensioni come quella dell’ospedale di Cles. In particolare, è stata presa in considerazione l’importanza di disporre di strutture con margini di adattabilità nella destinazione d’uso, in relazione a possibili cambiamenti organizzativi.
L’intero intervento edilizio ha rivisto l’organizzazione assistenziale e puntato alla funzionale distribuzione degli spazi raggruppando:
Sono stati studiati accessi e percorsi interni specifici divisi per settori di utenza: pubblico, personale, malati, vitto, approvvigionamenti, materiale sporco e materiale pulito.
I lavori hanno visto il potenziamento dei collegamenti verticali della struttura mediante realizzazione di nuovi elevatori (anche un monta lettighe di collegamento dedicato al trasferimento diretto dal blocco parto al blocco operatorio), l’ampliamento degli spazi dedicati ai servizi generali, la realizzazione del nuovo laboratorio analisi, ampliato e con migliore distribuzione degli spazi, la funzionale collocazione del centro prelievi in sede esterna all’ospedale per evitare afflussi elevati di utenti nell’area e la realizzazione di un nuovo servizio di emodialisi.
I criteri guida progettuali sono stati incentrati sulla razionalizzazione dei percorsi, l’efficienza energetica e il benessere psico-ambientale. Oltre ad aumentare il numero dei posti letto si è prestata particolare attenzione ad una maggiore efficienza dei servizi in senso olistico.Nell’ospedale, di alto livello dal punto di vista tecnologico, sono stati così integrati aspetti che prendono in considerazione la luce (indispensabile anche per quanto riguarda l’orientamento all’interno dell’edificio), la psicologia del colore, la qualità dell’aria, la protezione dal rumore, il verde esterno ed interno e le barriere sia architettoniche che psicologiche.
Sono stati applicati criteri di universal design, tra cui lo studio dell’illuminazione artificiale e naturale, dei colori e dei materiali. L’orientamento nei percorsi, per le persone disabili, ma anche per gli anziani o con lievi disabilità, è stato favorito dall’immissione di luce naturale, nonostante la compattezza della piastra. Le finestre sono state previste ampie e basse in modo da consentire la percezione dell’esterno anche da utenti allettati o su carrozzina. I colori delle pareti e dei pavimenti sono tenui e armonizzati tra loro e anche elementi di arredo architettonico come i corrimano, realizzati in legno naturale con anima metallica, studiati con il fine di rendere l’ambiente più naturale e confortevole possibile.
Il riscaldamento e il raffrescamento sono di tipo radiante a soffitto; tale scelta progettuale ha permesso di ottenere un benessere ambientale molto alto e un significativo risparmio energetico. L’illuminazione dei corridoi prevede apparecchi a Led a basso consumo energetico. I dispositivi di sicurezza sono stati inoltre collegati ad un sistema centralizzato di supervisione e controllo.
L’ampliamento si affaccia sul nuovo grande parco, che si estende fino al vicino padiglione sanitario-amministrativo. L’involucro esterno del fabbricato è stato realizzato in tavelle di terracotta, materiale che permette il mantenimento inalterato del loro aspetto e della funzionalità per lungo tempo senza la necessità di manutenzione. La facciata ovest, che si affaccia sulla strada provinciale è costituita da una “doppia pelle” in tavelle di terracotta (interno) e vetro (esterno) con una ventilazione naturale in mezzo, utile a ridurre i consumi energetici e i rumori.
Il filo conduttore di questo intervento, sia in fase progettuale che nella costruzione, sono stati i valori e le spinte etiche e di solidarietà che avevano giustificato la nascita, il mantenimento e il recupero dell’ospedale di Cles, nato con l’obiettivo di migliorare la salute della persona, che con gli anni è diventato anche un importante luogo di cultura e di socializzazione.
© ph. Claudia Marini